Care Donne
Nuove,
quello che sto
per scrivere non segue ciò che avevo programmato..
la chiavetta in
cui avevo inserito l'articolo è “scomparsa”,persa... e dopo aver fatto la
caccia al tesoro stasera mi sono messa alle spalle i programmi e
parto da questo per riflettere con voi...
Spesso quando
arriviamo nella stanza della terapia, non arriviamo mai a caso e la
maggior parte delle volte siamo costretti a presentarci, esausti dai
nostri dubbi logoranti che hanno tolto ogni energia e messi davanti
all'ovvio ovvero che da soli questa volta non possiamo uscire da ciò
che ci tormenta...
Si tratta della
perdita, questa “scomoda signora” che inaspettatamente ci balza
di fronte facendoci perdere quella sicurezza che prima avevamo..
ci
spiazza facendoci fare eterni confronti (già persi in partenza) di
“come stavamo meglio prima, di quanto eravamo più spigliati,
spensierati, rinvigoriti,..” e di “come invece siamo ora, più
svuotati, disorientati, persi nel vuoto di dubbi, rimpianti e
rimorsi,..”
Ma è proprio
questa fase in cui ci sentiamo persi, che le cose non hanno più quel
senso rassicurante e che quasi non ci riconosciamo più che inizia il
percorso verso noi stessi...
E' proprio nel
caos che alle cose si può attribuire un senso Altro,
dare un
significato diverso da quello che ci raccontiamo ogni giorno per
tenere a bada le nostre più scomode paure..
Certo nella
confusione è difficile abitare, siamo abituati a dare un ordine
logico a tutto quello che ci capita per prenderne controllo e non
perdere l'orientamento; ma questa è solo la maschera che mettiamo
alle nostre azioni che blocca “la strada creativa delle possibilità
Altre” che ognuno di noi ha dentro di sé.
Nella perdita
vista come crescita però c'è sempre un prezzo alto di dolore e di
frustrazione: avviene l'arte di saper LASCIARE andare qualcosa, QUALCHE
PARTE DI NOI..
..parte di quella Bambina che vive dentro il nostro esser
Donna e che vuole rimanere attaccata a certe convinzioni... certi
legami, per darne una spiegazione e averne una piccola rivincita..
Ma questo ci
porta a rivivere gli stessi rapporti, gli stessi LEGAMI in cui il
nostro “ruolo” di vittime, persecutrici al tempo stesso e
sottomesse “attive” alla ricerca di QUELLA relazione... tutto ciò
ci fa aggrappare ancora di più a quel tipo di partner, quasi per tentare di aver per una volta noi il controllo e
vincere questa lotta di potere, che non è amore o affetto come
pensiamo...
Chi vogliamo
riscattare in quel legame?
Ricordiamo che
ogni volta sentiremo quel senso di vuoto, quell'abbandono improvviso
o quel distacco inaspettato che attiva in noi delle parti non accettate, che prima non ri-conoscevamo... quello è tutto ciò che
riporta a noi stesse.
Parlando di
perdita, unione e separatezza mi viene in mente una citazione di un
libro, “ Distacchi” di Judith Viorst, in cui viene citata la
frase di un poeta:
“Questa
pianta vorrebbe crescere
ed anche essere
embrione;
svilupparsi ed
anche fuggire
La condanna a
prendere forma...”
Inizialmente
vediamo la perdita ed il distacco come una condanna, siamo nati uniti
ad un altro corpo anzi al corpo della Donna che ci segnerà più
profondamente...
ma usciti dal
tunnel della ripetizione di certi ruoli e maschere che ci imponiamo,
raccoglieremo i pezzi di quella separazione unendoli per ricostruire la Nostra Nuova
possibilità..
di crescere
come Donna Nuova...
Buona settimana
Donne Nuove!!
Barbara Novello
psicologa
Sportello per le Donne a Valdagno
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