mercoledì 15 ottobre 2014

...Una casuale PERDITA?


Care Donne Nuove,

quello che sto per scrivere non segue ciò che avevo programmato..
la chiavetta in cui avevo inserito l'articolo è “scomparsa”,persa... e dopo aver fatto la caccia al tesoro stasera mi sono messa alle spalle i programmi e parto da questo per riflettere con voi...

Spesso quando arriviamo nella stanza della terapia, non arriviamo mai a caso e la maggior parte delle volte siamo costretti a presentarci, esausti dai nostri dubbi logoranti che hanno tolto ogni energia e messi davanti all'ovvio ovvero che da soli questa volta non possiamo uscire da ciò che ci tormenta...

Si tratta della perdita, questa “scomoda signora” che inaspettatamente ci balza di fronte facendoci perdere quella sicurezza che prima avevamo..
ci spiazza facendoci fare eterni confronti (già persi in partenza) di “come stavamo meglio prima, di quanto eravamo più spigliati, spensierati, rinvigoriti,..” e di “come invece siamo ora, più svuotati, disorientati, persi nel vuoto di dubbi, rimpianti e rimorsi,..”

Ma è proprio questa fase in cui ci sentiamo persi, che le cose non hanno più quel senso rassicurante e che quasi non ci riconosciamo più che inizia il percorso verso noi stessi...
E' proprio nel caos che alle cose si può attribuire un senso Altro,
dare un significato diverso da quello che ci raccontiamo ogni giorno per tenere a bada le nostre più scomode paure..
Certo nella confusione è difficile abitare, siamo abituati a dare un ordine logico a tutto quello che ci capita per prenderne controllo e non perdere l'orientamento; ma questa è solo la maschera che mettiamo alle nostre azioni che blocca “la strada creativa delle possibilità Altre” che ognuno di noi ha dentro di sé.




Nella perdita vista come crescita però c'è sempre un prezzo alto di dolore e di frustrazione: avviene l'arte di saper LASCIARE andare qualcosa, QUALCHE PARTE DI NOI..
..parte di quella Bambina che vive dentro il nostro esser Donna e che vuole rimanere attaccata a certe convinzioni... certi legami, per darne una spiegazione e averne una piccola rivincita..
Ma questo ci porta a rivivere gli stessi rapporti, gli stessi LEGAMI in cui il nostro “ruolo” di vittime, persecutrici al tempo stesso e sottomesse “attive” alla ricerca di QUELLA relazione... tutto ciò ci fa aggrappare ancora di più a quel tipo di partner,  quasi per tentare di aver per una volta noi il controllo e vincere questa lotta di potere, che non è amore o affetto come pensiamo...

Chi vogliamo riscattare in quel legame?





Ricordiamo che ogni volta sentiremo quel senso di vuoto, quell'abbandono improvviso o quel distacco inaspettato che attiva in noi delle parti non accettate, che prima non ri-conoscevamo... quello è tutto ciò che riporta a noi stesse.




Parlando di perdita, unione e separatezza mi viene in mente una citazione di un libro, “ Distacchi” di Judith Viorst, in cui viene citata la frase di un poeta:

Questa pianta vorrebbe crescere
ed anche essere embrione;
svilupparsi ed anche fuggire
La condanna a prendere forma...”

Inizialmente vediamo la perdita ed il distacco come una condanna, siamo nati uniti ad un altro corpo anzi al corpo della Donna che ci segnerà più profondamente...
ma usciti dal tunnel della ripetizione di certi ruoli e maschere che ci imponiamo, raccoglieremo i pezzi di quella separazione unendoli per ricostruire la Nostra Nuova possibilità..
di crescere come Donna Nuova...


Buona settimana Donne Nuove!!

Barbara Novello

psicologa Sportello per le Donne a Valdagno

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