mercoledì 22 ottobre 2014

Siate fate "ignoranti" ma consapevoli che...

Negli ultimi tempi mi sto appassionando dei significati che hanno i tanti simboli e figure che incontriamo fin da piccoli, proposti nel “mondo ideale” per i bambini ovvero della fiabe e favole..
Queste storie ci hanno rapite.. ascoltate dalle voci della nostra famiglia o viste sullo schermo hanno rinforzato dentro di noi ciò che è “giusto,buono” e “cattivo,sbagliato” da combattere e distruggere..
Siamo abituate fin da piccole a tutto ciò che dobbiamo essere pagando un duro prezzo: ogni volta che faremo qualcosa di sbagliato, che non metterà in luce quelli che crediamo i nostri pregi ci sentiremo sbagliate, in colpa, trovando mille giustificazioni e pensando che noi realmente non siamo così “maleducate, poco disponibili ed egoiste”..


In questi giorni sto leggendo molto in merito ad una delle figure che ha fatto parte delle nostre infanzie ovvero della Fata, presentata sempre come la rappresentante del bene, la perfezione con poteri soprannaturali e colei che risolve tutto con un colpo di bacchetta magica..
La fata ha sembianze della fanciulla, dalla pelle candida, e presiede il destino degli uomini; di solito riveste quell'immagine idealizzata di Donna che dona consigli nei momenti critici che i personaggi della fiaba si trovano dover fronteggiare..


Nel mio lavoro spesso mi capita di essere rivestita di questo ruolo, come anima idealizzata materna e femminile che dispende buoni consigli e buone attitudini per conquistare o ri-conquistare ciò che è stato perso..
In tutto ciò si rende evidente un'immagine interna di Donna che interviene rendendo però passiva la persona stessa, che è PROTAGONISTA invece della sua storia, e portando con sé, in fondo, il messaggio dell' annullamento della propria volontà e della possibilità di scelta..
In questo simbolo Ideale di fata però si dimentica spesso un aspetto fondamentale..

La sua indole tuttavia non è univocamente buona. Oltre alla vanità ed all'egocentrismo che la distingue, è fortemente permalosa ed irascibile, un solo torto può scatenare la sua ira ed il suo dispetto, può trasformarla in furia e può spingerla a lanciare maledizioni.
Ha quindi oltre ad un ruolo di premiazione anche un ruolo fortemente punitivo..”

Questo è proprio il risvolto della medaglia, o della bacchetta magica..
ad estreme idealizzazioni, seguono distruttive svalutazioni e quindi nel momento in cui ci si vorrà dividere per crescere da questa sorta di immagine materna femminile, tutto si potrebbe ritorcere contro di noi come in una potente maledizione..
L'immagine di fata mi piace più associarla a quella creatura interna, che segna un passaggio di crescita, in cui è necessario “lasciare andare” (PERDERE) quest'immagine idealizzata di Donna che comporta da parte nostra eterni obblighi e doveri e vederne la parte selvaggia ovvero la possibilità di svegliarsi da un mondo di immagini e ruoli che non ci appartengono e vestiamo solo per ricevere un minimo di affetto..
L'opportunità per uscire dai soliti ruoli e di rimettere in gioco le cose.. 
e portarci verso la crescita creativa e la vera evoluzione..




Collego di colpo a questa creatura anche l'immagine che molte donne ostinano ad avere con i loro uomini; si creano un'immagine che diviene il loro ruolo, in cui è sempre disponibile, diligente, comprensiva e pronta ad ogni sacrificio pur di vedere brillare gli occhi del compagno...
ma questa immagine Ideale di “Donna Adorabile” fa vivere la donna in uno specchio imprigionandola in doveri che, se non compie, potrebbe pagarne il pegno più caro: non essere più amata
                                                 riconosciuta
                                                 distrutta..

Linda Leonard nel suo libro “La Donna Ferita”, descrive questa sorta di prigione con queste parole..

Questa Donna diventa l'immagine di ciò che il suo uomo si aspetta che sia, adattandosi alle sue fantasie con il femminile.
All'esterno può apparire sicura e vincente e, come una potente principessa, può suscitare l' invidia dei desideri segreti di molte donne.
Ma interiormente la sua identità è fragile e insicura perchè, posando continuamente per gli altri, ignora chi è lei realmente..”

Vi lascio con questa canzone di Bennato...



Buona settimana Donne Nuove!!

Barbara Novello
Psicologa
Centro per le Donne di Valdagno 

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