mercoledì 4 febbraio 2015

50 Sfumature di... illusioni?

E' stato tradotto in 51 lingue,
ha venduto più di 100 milioni di libri ed e-book,
è diventato una delle trilogie più seguite,
è stato il compagno di comodino per moltissime donne (e non solo...).

Avete già l'impressione di cosa parleremo?
Esatto proprio di "50 Sfumature di ..." che ora si sta facendo ri-sentire celebrando l'uscita del film.
Questi tre libri hanno riscosso un successo incredibile, tanto che i quotidiani britannici scrivono che è “cool” farsi vedere in giro con il libro in mano.
La storia di Anastacia, una studentessa che potremmo vedere tutti i giorni camminare vicino a noi, trascina ogni donna che legge il libro ad identificarsi (chi più, chi meno). 
Non parliamo infatti di una donna idealmente appagata, sicura di sé ed affermata.
La ragazza cade nelle mani (nel vero senso della parola...) di  Christian, un attraente manipolatore miliardario, dando inizio ad una relazione complicata.
Christian rappresenta l'uomo oscuro, pieno di segreti e contraddizioni che spingono Anastacia a ricercare il "cuore" di quest'uomo, sottoponendosi alle perversioni sessuali più varie. Questo legame viene contrattato nel vero senso della parola: alla ragazza viene chiesto di firmare un contratto nel quale si dovrà sottoporre ad ogni tipo di prestazione richiesta, abbandonando il controllo della situazione.
Il loro rapporto definisce due ruoli: il Dominatore e la Sottomessa.
Vorrei soffermarmi sulla descrizione di Christian: "un uomo abituato a non avere alcuna relazione affettiva; il contatto è limitato ad una relazione sessuale manipolatoria in cui lui impartisce ordini e la donna deve obbedire, pena la punizione."
E vi chiedo... chi vi ricorda questa persona?
Non necessariamente in questi termini, ma negli aspetti di controllo e potere che zittiva ogni vostro bisogno... chi vi viene in mente?
Non è mia intenzione andare contro questo fenomeno... certamente ha sdoganato la sessualità femminile, che fin dal passato è stata sottovalutata e ammutolita, provocando nelle donne molti sensi di colpa e vergogna.
Però ha dato voce alla sessualità femminile rimandando sempre ad un legame di dolore e piacere che sfocia nel "sostenere" una relazione sbilanciata: lui ha un controllo onnipotente, lei subisce nella speranza di cambiarlo.
In questa trilogia il lieto fine ferma ogni frustrazione, 
ma che messaggio ci da'?
"Sperate, pazientate, procedete nella missione di cambiare l' uomo freddo e distaccato,
reprimete i vostri bisogni accontentando quelli del vostro lui,
ne sarete ripagate."
Non servono contratti scritti,
spesso nella realtà di tutti i giorni si firmano contratti invisibili
che reggono questa logica: subisci in cambio di...
che cosa?
Credo che il gioco di potere sbilanciato, dove c'è un lui che detta le condizioni ed una lei che si conforma senza grandi opposizioni, porti un legame distruttivo:
la donna tanto più trova eccitante questa logica, quanto più si sacrificherà annullandosi per diventare "l'ideale di donna che lui vuole". (...come tu mi vuoi...)
Nello stesso tempo questa donna conferma sempre di più la sua identità di "donna accudente e comprensiva" che con tanto sacrificio potrà arrivare al suo obiettivo: 
prendersi i meriti di colei che questa volta è riuscita a cambiare la situazione. 
Al contrario magari del passato, dove davanti a quel genitore non è riuscita a far nulla se non a portarsi questo peso nelle sue relazioni con un compito ben preciso: 
"questa volta fai qualcosa per quest'uomo, qualsiasi sacrificio comporti". 
A livello inconscio si muove questa logica, mentre coscientemente si sente una grande eccitazione ed un gancio fortissimo verso quell'uomo "così distante ma allo stesso tempo così bisognoso..." (di noi ?!).
Il potere condiviso invece, in cui non c'è il ruolo di chi subisce e chi controlla, porta ad un'eccitazione anche sessuale matura e non illusoria: 
in due si "dettano" le regole ed in due si gioca consapevolmente.
Purtroppo alle volte anche chi subisce pensa di avere questo controllo: 
in realtà è un'illusione che abbaglia.
L'unico controllo come dice Robin Norwood "è proprio l'aiuto che vogliamo dare a quell'uomo per farlo diventare come noi lo desideriamo: il nostro ideale."
Vedere il film o leggere la trilogia con questa consapevolezza evita di prendere la coppia di protagonisti come rinforzo al nostro comportamento. 
La nostra sessualità può essere altrettanto eccitante (se non di più perché libera dal passato), anche senza un Dominatore a cui sottometterci senza alcuna obiezione. 
Non schiavizzate ancora di più la vostra bambina interiore 
che ha dei conti in sospeso con il passato.

Come diceva il buon Jung:
"dove l'amore impera, non c'è desiderio di potere, 
e dove il potere predomina, manca l'amore.
 L'uno è l'ombra dell'altro".

Buona settimana,
Barbara

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