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giovedì 20 novembre 2014

LE DONNE CHE LEGGONO SONO PERICOLOSE..2 ...Che sia l' Inizio.. DONNE IN RINASCITA

Per questo giovedì cercavo delle parole che parlassero della Rinascita della Donna, del suo rimettersi in piedi e della sua Crescita, anche se spesso forzata, ma che impone sempre una scelta: di non continuare a farsi del male (come parlavamo nei legami distruttivi) ma di "aprire l' ombrello" e prendersi cura di sé stessa..
Ho trovato le parole anonime di questa Donna, in una serie di poesie di Donne:

"Senti che caldo fa questa mattina
viene voglia di spalancarsi al sole
di cambiare l'aria alle ferite.
Voglio fiorire in mezzo alla gramigna
con la pupa, il gelsomino, il fresco
della menta piperita sotto i denti.
Ci vuole poco a crederlo possibile
con questo sole che tocca (così)
come uno che ti vuole bene."

E come non riportare le parole di  Diego Cugia, alias Jack Folla in "Donne in Rinascita"..?

Vi lascio a questa lettura Donne Nuove.. 
perché...  "È la primavera a Novembre. Quando meno te l'aspetti..."

Barbara


"Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.


Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.

Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.

Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance?

E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte. 

E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse.
La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.


Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti..."


mercoledì 15 ottobre 2014

...Una casuale PERDITA?


Care Donne Nuove,

quello che sto per scrivere non segue ciò che avevo programmato..
la chiavetta in cui avevo inserito l'articolo è “scomparsa”,persa... e dopo aver fatto la caccia al tesoro stasera mi sono messa alle spalle i programmi e parto da questo per riflettere con voi...

Spesso quando arriviamo nella stanza della terapia, non arriviamo mai a caso e la maggior parte delle volte siamo costretti a presentarci, esausti dai nostri dubbi logoranti che hanno tolto ogni energia e messi davanti all'ovvio ovvero che da soli questa volta non possiamo uscire da ciò che ci tormenta...

Si tratta della perdita, questa “scomoda signora” che inaspettatamente ci balza di fronte facendoci perdere quella sicurezza che prima avevamo..
ci spiazza facendoci fare eterni confronti (già persi in partenza) di “come stavamo meglio prima, di quanto eravamo più spigliati, spensierati, rinvigoriti,..” e di “come invece siamo ora, più svuotati, disorientati, persi nel vuoto di dubbi, rimpianti e rimorsi,..”

Ma è proprio questa fase in cui ci sentiamo persi, che le cose non hanno più quel senso rassicurante e che quasi non ci riconosciamo più che inizia il percorso verso noi stessi...
E' proprio nel caos che alle cose si può attribuire un senso Altro,
dare un significato diverso da quello che ci raccontiamo ogni giorno per tenere a bada le nostre più scomode paure..
Certo nella confusione è difficile abitare, siamo abituati a dare un ordine logico a tutto quello che ci capita per prenderne controllo e non perdere l'orientamento; ma questa è solo la maschera che mettiamo alle nostre azioni che blocca “la strada creativa delle possibilità Altre” che ognuno di noi ha dentro di sé.




Nella perdita vista come crescita però c'è sempre un prezzo alto di dolore e di frustrazione: avviene l'arte di saper LASCIARE andare qualcosa, QUALCHE PARTE DI NOI..
..parte di quella Bambina che vive dentro il nostro esser Donna e che vuole rimanere attaccata a certe convinzioni... certi legami, per darne una spiegazione e averne una piccola rivincita..
Ma questo ci porta a rivivere gli stessi rapporti, gli stessi LEGAMI in cui il nostro “ruolo” di vittime, persecutrici al tempo stesso e sottomesse “attive” alla ricerca di QUELLA relazione... tutto ciò ci fa aggrappare ancora di più a quel tipo di partner,  quasi per tentare di aver per una volta noi il controllo e vincere questa lotta di potere, che non è amore o affetto come pensiamo...

Chi vogliamo riscattare in quel legame?





Ricordiamo che ogni volta sentiremo quel senso di vuoto, quell'abbandono improvviso o quel distacco inaspettato che attiva in noi delle parti non accettate, che prima non ri-conoscevamo... quello è tutto ciò che riporta a noi stesse.




Parlando di perdita, unione e separatezza mi viene in mente una citazione di un libro, “ Distacchi” di Judith Viorst, in cui viene citata la frase di un poeta:

Questa pianta vorrebbe crescere
ed anche essere embrione;
svilupparsi ed anche fuggire
La condanna a prendere forma...”

Inizialmente vediamo la perdita ed il distacco come una condanna, siamo nati uniti ad un altro corpo anzi al corpo della Donna che ci segnerà più profondamente...
ma usciti dal tunnel della ripetizione di certi ruoli e maschere che ci imponiamo, raccoglieremo i pezzi di quella separazione unendoli per ricostruire la Nostra Nuova possibilità..
di crescere come Donna Nuova...


Buona settimana Donne Nuove!!

Barbara Novello

psicologa Sportello per le Donne a Valdagno